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Pubblicità odontoiatrica normativa: è meglio scrivere esperto o specializzato?

Scritto da: marketingtherapy
Pubblicità odontoiatrica normativa: è meglio scrivere esperto o specializzato?

Pubblicità Odontoiatrica: Normativa su “Esperto” o “Specializzato”?

In Italia, la normativa riconosce solo tre specializzazioni odontoiatriche ufficiali: Chirurgia Orale, Ortognatodonzia e Odontoiatria Pediatrica. Questo significa che, quando comunichi le tue qualifiche professionali sul tuo sito web o sui profili social, puoi utilizzare il termine “specializzato” esclusivamente per queste tre discipline.

Posso usare il termine “Esperto” invece di “Specializzato”?

Molti odontoiatri, per comunicare le competenze acquisite tramite formazione post-universitaria in specifiche branche dell’odontoiatria, utilizzano il termine “esperto”. Tuttavia, per aree come l’Implantologia o la Parodontologia, che richiedono una formazione avanzata e una vasta esperienza, non è corretto definirsi “specialista”, poiché tali branche non sono ufficialmente riconosciute come specializzazioni in Italia.

Il termine “esperto” può sembrare più sicuro, ma nasconde delle insidie: l’esperienza deve essere dimostrabile

N.B. Attualmente, però non esiste una regolamentazione che stabilisca un numero preciso di casi da affrontare per potersi definire “esperto” senza correre rischi di contestazioni.

Esperto? Sì, ma su che base?

Un esempio concreto: un odontoiatra con oltre 20 anni di esperienza che inserisce solo 3 impianti l’anno, può definirsi “esperto” sul suo sito? E un altro professionista che ne inserisce 1.000 l’anno da 5 anni?

Come si può vedere, l’esperienza, per quanto documentata, non legittima automaticamente l’uso del titolo di “esperto”. Anzi, l’utilizzo di un termine così vago può esporre il professionista a rischi.

Senza criteri oggettivi, come un numero definito di casi documentati a livello ufficiale, il termine “esperto” diventa un’autocertificazione soggettiva, facilmente contestabile.

In molti casi, l’esperienza e la reputazione consolidata possono portare gli Ordini a non contestare l’uso del termine “esperto”, ma con la nuova legge Boldi, tale termine potrebbe essere considerato come un elemento di comunicazione suggestiva.

L’intento sarebbe attrarre i pazienti, influenzandoli con informazioni vaghe piuttosto che trasparenti.

Un Approccio Prudente per Evitare Problemi

Dato che non esistono criteri oggettivi per auto-definirsi “esperti”, noi di Marketing Therapy suggeriamo agli odontoiatri di adottare un approccio più prudente.

Riepilogo delle indicazioni attuali basate sulla normativa:

Semaforo verde se usi:

  • Specializzato: Riferito solo a chi ha completato un percorso di specializzazione ufficiale in Chirurgia Orale, Ortognatica o Odontoiatria Pediatrica e ha registrato il titolo presso l’Ordine professionale.

Semaforo giallo se usi:

  • Esperto: Indica un odontoiatra con esperienza pratica e formazione avanzata in un campo specifico. Tuttavia, essendo un termine non supportato da criteri oggettivi, l’uso può esporre a possibili contestazioni da parte di Ordini particolarmente zelanti.

Semaforo rosso se usi:

Specializzato: Se ti definisci impropriamente specialista in branche non riconosciute ufficialmente, rischi sanzioni legali e provvedimenti disciplinari per comunicazione ingannevole.

Pubblicità Odontoiatrica: Come Evitare Errori

Con l’introduzione della legge Boldi e la crescente attenzione verso una comunicazione corretta delle qualifiche e delle terapie d’eccellenza, è fondamentale evitare errori derivanti da una scarsa conoscenza normativa. 

La comunicazione verso i pazienti deve essere trasparente e accurata.

Ecco alcune alternative per informare i pazienti in modo corretto:

  • Indicare il titolo post-laurea ottenuto (dimostrabile)
  • Titolo post-laurea + Numero di casi affrontati e documentati
  • Titolo post-laurea + Anni di attività + Numero di casi documentati (dal conseguimento del titolo)

Considerazioni per il Marketing Odontoiatrico

La normativa italiana stabilisce che un odontoiatra non specialista può menzionare la disciplina in cui opera, ma non può definirsi “specialista” senza titolo formale.

Sebbene possano sembrare aspetti molto secondari nella comunicazione sanitaria, queste precisazioni vanno ben specificate poiché i rischi di richiami per delle leggerezze sono dietro l’angolo.

È essenziale che le comunicazioni verso i pazienti siano chiare e non fuorvianti, per garantire un’informazione sanitaria corretta e trasparente.

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Spesso agenzie che pur dichiarandosi verticali nella comunicazione sanitaria e odontoiatrica ignorano o evitano di approfondire determinati argomenti, sottopongono inconsapevolmente medici e odontoiatri a rischi gratuiti tra l’altro facilmente evitabili.

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